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Aquila - Le sue famose fontane
 

 

La fontana Luminosa


L'elevato numero di fontane presenti nella città dell'Aquila è riconducibile alla leggenda del numero 99. A L'Aquila tutto è novantanove: le chiese, le piazze, le fontane (celebre la fontana cistercense delle 99 cannelle). Il legame cabalistico (a mio avviso legato in qualche maniera al fondatore Federico II di Svevia e al suo numerologo di corte Fibonacci) ha radici ignote. La spiegazione è stata associata con la fondazione della città, quando Federico impose di distruggere tutti i castelli sparpagliati del contado e riunirli in un unico centro; ogni contado (appunto 99 per la leggenda) doveva costruirvi una chiesa, una fontana ecc. Le fontane da lei citate sono invece si epoca più o meno recente: La fontana luminosa fu realizzata fra il 1930 e il 1935 da Nicola d'Antino. I due floridi nudi femminili sostengono la tradizionale conca abruzzese. E' detta luminosa perchè fu tra le prime in Italia ad avere un dispositivo che permetteva di creare giochi di luci dai colori dell'arcobaleno sulle acque cadenti. La fontana del Nettuno ha effettivamente un strana collocazione in un città notoriamente montana. La costruzione risale a circa cento anni fa e, senza voler sembrare esoterico, sussistono diversi simbolismi sia sulla pavimentazione con un perfetto pentacolo, sia sulle pietre bianco-rosa sul paretone che richiamano lo stile di Santa Maria di Collemaggio e delle 99 Cannelle. Stesso discorso vale per le coeve fontane di Piazza Duomo (opera dello stesso d'Antino) con due nudi maschili che poggiano su quattro delfini. Una pietra con due delfini ai lati di un'aquila è posta sopra uno dei monumenti cinquecenteschi del centro storico, ex sede governativa, come a simboleggiare un Aquila regina dei mari.

 

La fontana del Nettuno

Le operazioni di ristrutturazione della Città iniziate nel 1860 portarono alla realizzazione, a capo di Corso Vittorio Emanuele, di una nuova Piazza cui si diede il nome di "Margherita" in onore dell'annunciata visita dei Sovrani. Come elemento decorativo della nuova Piazza, dove sarebbe stata collocata una Fontana, si decise di utilizzare l'antica facciata della Chiesa di S. Francesco a Palazzo demolita nel 1876. I lavori, iniziati nel 1880, terminarono nel gennaio del 1881 e nell'aprile dello stesso anno venne realizzato un giardino. La Fontana del Nettuno, con il suo apparato idrico, è posta al centro di un fronte lungo quaranta metri ed alto diciotto. Su un parapetto in pietra rosa, al centro della facciata è inserito un grande stemma della Città con alla base la data di costruzione: ANNO. MDCCCLXXXI. Ai lati dello stemma sei piccole guglie culminanti ciascuna con una sfera concludono in alto la facciata. Sotto il parapetto si trova un cornicione aggettante posto su di un alto fregio realizzato alternativamente in pietre bianche e rosa. Il prospetto è scandito da sei lesene, di ordine dorico con basi e capitelli, che suddividono la superficie in cinque parti. Nello spazio centrale, destinato alla fontana vera e propria, in una grande nicchia è collocata la statua del Nettuno, realizzata in terracotta dipinta di color verde a simulazione del bronzo antico. La statua poggia su di una roccia posta su una conchiglia ancorata al muro e sospesa sulla grande vasca trilobata in pietra. Il Nettuno, con perizoma e mantello, tiene nella mano destra un tridente e, in prossimità del piede sinistro, spunta il muso di un delfino. Ai lati estremi della facciata si trovano due portali architravati sormontati ciascuno da una finestra rettangolare. I portali immettono in un ampio locale situato dietro la Fontana

Fontana delle 99 Cannelle

 

 

Fontana col Nettuno

 

 

 

Fontana di Piazza Duomo

 

 

 

Fontana Luminosa

 

 

 

Enio alla Fontana Luminosa

 

 

 

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