a Chieti 2010
La chiesa della SS. Trinità è situata
proprio all'ingresso del vialone che ci conduce alla Villa Comunale di Chieti.
Io mi ricordo di questa chiesa, sopratutto perchè andavo alle medie, alla
Chiarini, che allora erano ubicate all'interno della Villa Comunale e che il
Curato della diocesi era un prete, severissimo, magro e che noi
chiamavamo "cocciasecca". Lui era quello che applicava un foglietto, tutte le
mattine, in una bacheca di vetro, che teneva attaccata all'interno del portone
d'ingresso della chiesa, con su scritti i film che erano assolutamente vietati,
una censura spietatissima che lasciava ben poche proiezioni alla possibilità di
essere visti. La chiesa è stata ristrutturata di recente e il suo completamento
ha richiesto circa due anni di intenso lavoro. Il lavoro comunque è stato fatto
a regola d'arte e i risultati oggi si vedono e fanno molto piacere. Storicamente
si parte dal 1586, quando l'arciconfraternita della SS. Trinità dei
Pellegrini fonda, appunto, la chiesa con l'annesso ospedale, su un sito del
confratello Giuseppe Ceneo. Nel 1587 in maggio viene completata la fabbrica
della chiesa. Nel 1602 si apponeva alla facciata un portalino in pietra, come si
legge tutt'oggi sull'architrave. Nel 1609 si porta a compimento l'intera
facciata e nel 1634 il cardinale Antonio Santacroce, arcivescovo conte di
Chieti, eleva la chiesa a parrocchia. Nel 1748 viene eretto il campanile a spese,
appunto ,della Confraternita.
Nel 1770 Fabrizio de Fabritiis un intagliatore della terra di Orsogna, esegue il
Pulpito e i Confessionali. Nel 1792 poi i confratelli provvedono a radicali
restauri dell'intero complesso architettonico. Nel 1844 Raffaele Ferrara,
pittore chietino, affresca la Cappella del Suffragio, ricavata in una torre
dell'antica cerchia urbana. Nel 1902 vengono inaugurati l'orologio del campanile
e l'organo. La facciata |
Chiesa come appare nel 2009
Parte frontale della chiesa |
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è in laterizio a tre piani digradanti
verso l'alto, ripartiti da paraste poco rilevate, prive di ordine architettonico.
Sul fianco si appoggia un campaniletto coronato da cuspide a bulbo. L'interno è
a navata unica, con altari racchiusi da arcate sguince. Pulpito e confessionali
intagliati da Fabrizio de Fabritiis di Orsogna. Balaustra della Cantoria,
intagliata da Giustino Crritelli da Chieti. Una tela ovale sul presbiterio,
raffigurante San Giustino con originale
panorama di Chieti, opera ottocentesca di Raffaele Ajola. Nella Cappella del
Suffragio, un tempo torre della porta Sant'Andrea, è stata affrescata da
Raffaele Ferrara con pannelli allusivi al Giudizio Universale; in essa si ammira
una interessante macchina scultorea della Trinità eseguita sul modello delle
statue della bassa Germania. La Cappella di Santa Apollonia presenta una tela
giovanile di Donato Teodoro, artista settecentesco teatino. Nella Cappella di
Sant'Emidio, troviamo una tela di Enrico Marchioni della fine dell'ottocento.
Nel Presbiterio c'è una grande pala di altare, dipinta da Donato Teodoro nella
prima metà del 1700, raffigurante l'incoronazione della Vergine con la SS
Trinità. Nella Cappella dell'Immacolata un' altra tela attribuita al
Marchiani. Infine nella Cappella di San Filippo Neri è presente un'interessante
tela del 1700, di scuola napoletana, attribuibile a Ludovico de Majo, diligente
seguace del Solimena, artista molto attivo a Chieti e provincia nel secolo
XVIII. Nelle adiacenze della chiesa c'è l'Oratorio di Ognissanti con cappellina
ottocentesca e con pregevoli quadri di FrancescoPaolo Marchionni, che fù il
primo maestro del Michetti. Per le ricorrenze bisogna aspettare la settimana
successiva la Pentecoste quando ricorre le festività della SS Trinità
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