a Chieti 2010
La ristrutturazione architettonica e
ambientale della Villa Comunale di Chieti, quella che parte dalla Fontana
Monumentale, in Piazza Mazzini, fino ai due Laghetti, piace ai cittadini.
L’antico terreno di Villa Frigerj infatti, diventato Parco alla fine dell’800, è
stato riconsegnato, dopo un lunghissimo periodo, alla città nei giorni scorsi, a
seguito della conclusione della prima parte dei lavori previsti per
riqualificare uno dei più amati punti d’incontro e di benessere di Chieti. Il
progetto, curato dall’architetto Dario Di Luzio e dall’ingegnere Angelo Di
Monte, è stato studiato a lungo, basandosi su una scelta accurata dei materiali
da impiegare e che ha previsto l’installazione e l’attivazione di un sistema di
video sorveglianza per garantire, in futuro, la sicurezza del luogo. Finalmente
i lavori sono stati ultimati e la sorpresa più grande dei cittadini è stata
l'inserzione, lungo |
Villa Comunale - Laghetto col
Nettuno |
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lo stradone dei bellissimi versi
incisi nelle lastre metalliche e collocati nella pavimentazione. La
pavimentazione è quella di viale IV Novembre, formata da lastre di pietra e
lastre più piccole, con anelli concentrici su tutta la sua lunghezza
simboleggianti forse il DNA umano e lastre di ghisa su cui sono trascritti
appunto i versi di sonetti Settecenteschi di Valignani e di Toppi. Caratteri
ereditari della cultura teatina, anche le storiche panchine in graniglia di
cemento, con la ricostruzione di quelle danneggiate e il recupero di quelle
ancora integre, sono state restituite ai cittadini che dimostrano di apprezzare,
occupandole tutte, per godersi il refrigerio all’ombra degli alberi. Tornate
allo splendore anche l’antica fontana di ghisa (Piazza Vittorio Emanuele
II),quella che alla fine delle lunghe vasche, incominciate al Pozzo, ci
permetteva di dissetarci, prima di ritornare indietro conversando piacevolmente.
Il fulcro della connessione tra il sistema dei laghetti e il viale, la Statua
del Nettuno con il gioco d’acqua dalla bocca del pesce, i ponticelli e i
laghetti tra i quali, su quello più ampio, è stata
realizzata una sequenza di tre larghi
gradoni, tutti affollati da curiosi, nonni con nipotini, ragazzi e turisti che
scattano foto. Dopo tanto tempo possiamo tornare a frequentare e ammirare questa
parte della città anche se una volta nel laghetto c’erano anche i cigni con la
loro casetta e tanti pesci rossi e oggi purtroppo vedo solo tante foglie
ingiallite cadute dagli alberi lì intorno. Ci augura solo che il senso
civico di tutti prevalga e che nessuno venga più a danneggiare questo posto,
magari scoraggiati dlle telecamere attive 24 ore al giorno. L’unico
interrogativo è per la spesa e se ne valesse proprio la pena o se non
potevano essere destinati a cose più urgenti.Magari restituendo appieno la
funzionalità alla vecchia Fontana Monumentale che una volta era in Piazza San
Giustino e che quì è stata solo parzialmente riassemblata. Di soldi se ne sono
spesi e tanti, pare infatti che solo per le 2.978 nuove piante ed essenze messe
a dimora ed i circa 200 metri di impianto di irrigazione automatizzato, sono
stati spesi circa 48.000 euro. Noi staremo a vedere, solitamente il tempo che è
galantuomo darà il suo responso.
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